Il principio di funzionamento della terapia del vuoto

Il sistema di medicazione delle ferite aperte in pressione sub-atmosferica consiste nell’evoluzione della tradizionale procedura chirurgica di cura della ferita aperta, e cioè il riempimento della stessa con garze, associato o meno ad un drenaggio. Il sistema in depressione sottopone la medicazione, realizzata in genere con una schiuma in poluretano o con garze, a pressione negativa al fine di rimuovere continuamente le secrezioni e i detriti necrotici che si raccolgono nella cavità, con l’obiettivo di migliorare la detersione ed accelerare il processo di guarigione.

La caratteristica fondamentale di questo dispositivo è l’applicazione di una pressione negativa, ovvero inferiore a quella atmosferica, che normalmente viene presa al livello del mare a temperatura ambiente, dove le molecole esercitano una forza che corrisponde ad una pressione di 760 mmHg. Il sistema terapeutico è solitamente costituito da una medicazione in schiuma di poliuretano (PU), idrofobica, a celle aperte che viene introdotta nella cavità della lesione riempiendola. Per isolare la medicazione viene utilizzata una pellicola adesiva semiocclusiva e trasparente che aderisce alla cute sana intorno alla ferita permettendo l’ispezione visiva dall’esterno. Al film pellicola viene praticato un foro al quale viene collegato un tubo dotato di un disco adesivo (PAD).  Il tubo permette la comunicazione tra la ferita e il sistema di aspirazione, il quale con diversi meccanismi può creare la pressione negativa. Tra il tubo e il sistema viene interposto un contenitore per la raccolta dell’essudato (CANISTER) che a sua volta è collegato al dispositivo.

Le due tipologie di sistemi esistenti sono: i dispositivi portatili a batteria e i dispositivi fissi collegati all’impianto centralizzato di vuoto presente in ospedale. Il primo tipo è di ampia diffusione in commercio, ne esistono di diverse tipologie e dimesioni. Tutti hanno in comune il funzionamento di base, caratterizzato dalla presenza di una pompa interna che crea l’aspirazione, un microprocessore che rileva eventuali cambiamenti pressori e segnala i problemi e un modulo di interfaccia e di controllo dei dati (display) per l’utilizzo e la gestione da parte dell’utente. Sono dispositivi a batterie con autonomia che di solito varia tra le 2 h e le 12 h, a seconda della tenuta della medicazione, e che possono essere ricaricati tramite un cavo. Il secondo tipo, invece, è la MINI VACUUM MV01: un regolatore di vuoto di precisione che ha le funzioni della terapia Topica a Pressione Negativa per le ferite. La tecnologia alla base di questo dispositivo è molto semplice poichè sfrutta una fonte di vuoto già esistente in tutte le stanze di ospedale e ne regola con precisione l’intensità, permettendo l’utilizzo in questa applicazione. Si possono impostare valori da -25 a -200 mmHg, con diverse modalità di funzionamento.

Anche la schiuma in poliuretano con la quale viene riempita la cavità della lesione ha un’importante funzione maccanica: una volta innescata la terapia a pressione negativa, infatti, la schiuma si contrae e, riducendo il suo volume e mantendo pur sempre la sua caratteristica struttura a nido d’ape anche sotto aspirazione, distribuisce uniformemente la pressione sul letto della ferita. Questo permette di ridurre l’edema dei tessuti perilesionali, di aumentare l’irrorazione sanguigna e di stimolare l’angiogenesi. La contrazione della schiuma riavvicina e stabilizza i margini della ferita, fornendo in questo modo un punto di ancoraggio per i muscoli e le strutture più profonde. Con l’applicazione della terapia a pressione negativa, inoltre, l’essudato, le sostanze inibitrici e i residui di piccole dimensioni vengono rimossi dalla ferita, predisponendo un ambiente idoneo alla guarigione.

Bibliografia:

European Wound Management Association, documento di posizionamento: la pressione topica negativa nella gestione delle ferite, London: MEP Itd, 2007.

Henderson V, Timmons J, Hurd T, Deroo K, Maloney S, Sabo S. NPWT in
everyday practice Made Easy. Wounds International 2010; 1(5). Disponibile su: http://www.woundsinternational.com.

Morykwas MJ, Argenta LC, Shelton-Brown EI, et al. Vacuum-assisted closure: a new method for wound control and treatment: animal studies and basic foundation. Ann Plast Surg 1997; 38(6): 553-62.