Ulcere vascolari

Le ulcere venose sono delle ferite che compaiono tra la caviglia ed il ginocchio in conseguenza di un insufficiente apporto ematico agli arti inferiori. Sono abbastanza comuni e colpiscono in genere le persone anziane, con una predilezione per le donne e le persone obese. Dipendono in genere da uno stato di ipertensione venosa dovuta ad insufficienza venosa cronica o trombosi della vena safena con ostacolo al ritorno sanguigno venoso. Iniziano come delle discolorazioni brunastre che sono seguite da assottigliamento della cute ed infine da rottura della stessa con formazione di ulcere di diversa profondità. Queste ulcere possono poi anche infettarsi e secondariamente estendersi a tutta la gamba.

Vengono classificate nella seguente maniera in dipendenza della insufficienza venosa sottostante:

  • C0:   Nessun segno visibile o palpabile di insufficienza venosa
  • C1:   Teleangiectasie o reticolo venoso
  • C2:   Vene varicose
  • C3:   Edema della gamba
  • C4a: Alterazioni cutanee dovute a malattie delle vene (pigmentazione, eczema)
  • C4b: Alterazioni cutanee gravi dovute a malattie delle vene (dermatosclerosi, atrofia bianca)
  • C5:   C4 più ulcere guarite
  • C6:   Alterazioni cutanee con ulcere attive

Esistono diversi tipi di terapia per le ulcere venose ed i problemi ad esse sottostanti. Innanzitutto è importante identificare il tipo di malattia vascolare che ne è la causa. Una volta corretta questa se possibile, sulle ulcere si applica una compressione su medicazione che viene cambiata fino alla guarigione della ferita. La fase compressiva della medicazione veniva eseguita una volta con stivaletti gessati ed attualmente con calze elastiche a compressione graduata. Queste ulcere si riaprono facilmente una volta che la compressione viene dismessa. A volte richiedono di essere innestate con innesti cutanei a medio spessore. La guarigione con la compressione, in condizioni non complicate, richiede circa 40 giorni.

La terapia compressiva viene considerata lo standard per la medicazione delle ulcere venose.

La terapia a pressione negativa può essere utilizzata per le ulcere venose, anche se non è dimostrata la sua superiorità rispetto agli altri tipi di terapia convenzionale con medicazione e compressione. Vi è uno studio in particolare che dimostra che la guarigione cutanea con la terapia a pressione negativa richieda meno tempo rispetto alla medicazione con compressione.

Nei casi nei quali sia necessario detergere l’ulcera, in preparazione ad un innesto di cute, la terapia a pressione negativa è sicuramente più utile della medicazione compressiva.

In generale, la terapia a pressione negativa richiede medicazioni meno frequenti, è spesso auto-gestibile dal paziente e dai suoi curanti e recentemente viene preferita da medici e pazienti anche per il maggiore comfort per il paziente.