Lesioni da decubito

Eziologia

Le lesioni da decubito (LDD), anche dette ulcere da pressione, sono delle zone di lesione della cute, dei tessuti sottostanti o di entrambe queste strutture, causati  da prolungata pressione sulla pelle che provoca una momentanea interruzione dell’apporto di sangue a livello cutaneo. Le LDD tendono a manifestarsi nelle regioni in cui si trovano delle prominenze ossee e dunque la pressione sulla pelle può essere maggiormente concentrata.

Anche la trazione riduce il flusso sanguigno a livello cutaneo. Ad esempio, la trazione si verifica quando le persone sono collocate su un piano inclinato (come nel caso in cui vengono fatte sedere su un letto inclinato) e la loro pelle viene stirata. I muscoli e i tessuti sotto lo strato superficiale della pelle vengono spinti verso il basso dalla gravità, ma lo strato cutaneo superficiale rimane a contatto con la superficie esterna (come le lenzuola). Quando la pelle viene stirata, si ottiene un effetto molto simile a quello della pressione.

La frizione (sfregamento contro gli indumenti o la biancheria da letto) può causare, o peggiorare, le piaghe da pressione. La frizione ripetuta può asportare gli strati cutanei superficiali. Tale frizione della pelle può avvenire, ad esempio, se il corpo viene ripetutamente tirato per essere accomodato sul letto.

L’umidità può aumentare la frizione della pelle e indebolirne o danneggiarne lo strato esterno protettivo, se la pelle è esposta all’umidità per un lungo periodo di tempo. Ad esempio, la cute può rimanere a contatto per un tempo prolungato con il sudore, l’urina (a causa dell’incontinenza urinaria) o le feci (a causa dell’incontinenza fecale).

Stadiazione 

Per identificare piani di terapia più adatti ad ogni possibilità, le LDD sono state suddivise in quattro stadi:

  • Stadio I: arrossamento della cute che non scompare alla digitopressione. La pelle è di colore rosso o rosa ma non è aperta. L’area può inoltre essere più calda, più fredda, più soda, più morbida o maggiormente dolente rispetto alle superfici adiacenti;
  • Stadio II: una perdita di tessuto cutaneo con o senza una vera ulcerazione; il tessuto sottocutaneo non è esposto. L’ulcera è poco profonda con una base che va dal rosa al rosso. Lo stadio II include anche vesciche integre o parzialmente rotte secondarie alla pressione.
  • Stadio III: una perdita di continuità a tutto spessore, senza interessare il muscolo sottostante e senza esposizione ossea.
  • Stadio IV: una perdita di sostanza a tutto spessore con esposizione dell’osso, tendine o muscolo sottostante.

Trattamento

  1. Riduzione della pressione

La riduzione della compressione tissutale si realizza attraverso un corretto posizionamento del paziente, dispositivi di protezione, e l’uso di superfici di supporto. Il cambio frequente di posizione (e la scelta della posizione più adatta) è di massima importanza. Imbottiture protettive come cuscini, cunei di schiuma, e talloniere possono essere collocate tra le ginocchia, le caviglie, e i talloni quando i pazienti sono in posizione supina o su di un lato. Nei pazienti immobilizzati per fratture si devono ritagliare delle fenestrature negli apparecchi gessati nei punti sottoposti a pressione. I pazienti in grado di sedersi su una sedia devono essere forniti di cuscini morbidi.

2. Medicazioni

Esistono numerose tipologie di medicazioni per il trattamento delle lesioni da decubito. In tutti i casi gli obiettivi principali dei trattamenti sono:

– alleviamento della pressione;

– pulizia e bendaggio della ferita;

– gestione del dolore;

– controllo delle infezioni.

Talvolta è necessario ricorrere all’aiuto della chirurgia per favorire la pulizia profonda delle ferite.

Per ridurre la pressione sulla pelle, è necessario che i pazienti vengano posizionati attentamente e che vengano utilizzati dispositivi di protezione e superfici di supporto. Negli stadi iniziali le lesioni da pressione di solito guariscono spontaneamente quando la pressione viene rimossa.

Per guarire, le lesioni devono essere pulite e irrigate con una soluzione salina o con disinfettanti a seconda della valutazione dello stato infiammatorio che fa l’operatore. Dopo la detersione è possibile eseguire la medicazione. Le medicazioni vengono usate per proteggere l’ulcera e promuovere la guarigione. Se la pelle è lacerata, un medico o un infermiere valuterà la sede e lo stato della piaga per consigliare il tipo di medicazione. La quantità di drenaggio che essuda dalle piaghe aiuta a stabilire il tipo di medicazione più adatta.

Una tipologia di medicazione altamente specializzata per le ferite profonde che generano grandi quantità di essudato è la Terapia topica a Pressione Negativa (NPWT, Negative Pressure Wound Therapy). La Terapia a Pressione Negativa raccoglie alti volumi di essudato e quindi diminuisce la frequenza dei cambi di medicazione e quindi di esposizione della ferita all’ambiente. Potrebbero intervenire anche concetti cinetici quali la suzione che favorisce la rigenerazione tissuale, la microdeformazione, l’aumento di perfusione e la rimozione della infezione e dell’essudato. Nonostante non vi siano evidenze scientifiche che indichino come “indispensabile” la medicazione a pressione negativa per la guarigione delle ulcere da decubito, questa terapia viene impiegata ogni volta che si renda disponibile perché garantisce una migliore pulizia della ferita e la eliminazione del cattivo odore fattori che contribuiscono ad un maggiore comfort del paziente. Negli ultimi anni le spese sanitario di impiego delle pompe per terapia a pressione negativa dei decubiti è aumentata del 600% in 6 anni dal 2001 al 2007.

Bibliografia

Guidelines for Preventing and Treating Bedsores from the American College of Physcians (https://www.acponline.org/acp-newsroom/american-college-of-physicians-releases-new-guidelines-forpreventing-and-treating-bedsores)